Nella guida di Edilportale gli interventi agevolati e i meccanismi per la richiesta dei bonus. Ma gli italiani preferiscono l’Ecobonus
Conto Termico, come funziona
Il Conto Termico incentiva gli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Imprese e privati devono registrarsi nell’area clienti del GSE, accedere all’applicazione Portaltermico e indicare i dati identificativi del soggetto responsabile, dell’immobile e la tipologia di intervento realizzata. Alla domanda bisogna allegare una serie di documenti, tra cui le fatture e i bonifici che dimostrano i pagamenti effettuati e l’autorizzazione del proprietario dell’immobile su cui sono stati realizzati gli interventi. Il soggetto responsabile, una volta confermati i dati inseriti, stampa la scheda domanda, la sottoscrive e la ricarica su Portaltermico insieme al suo documento di identità. Il GSE cura l’istruttoria e, se tutti i passaggi risultano regolari, invia la lettera di avvio degli incentivi. A questo punto il soggetto responsabile deve accettare la scheda contratto attraverso Portaltermico, dopodiché il GSE può erogare gli incentivi.
Gli incentivi variano dal 40% al 65%. Per ogni intervento la percentuale dell’incentivo è elaborata sulla base dei dati dichiarati attraverso il Portaltermico. Nella scheda domanda viene indicato solo un importo indicativo. L’importo definitivo effettivamente riconosciuto è infatti calcolato sulla base degli algoritmi previsti dal DM 16 febbraio 2016, applicati ai dati dichiarati dal Soggetto Responsabile esclusivamente attraverso il Portaltermico, e viene reso disponibile solo nella scheda contratto, a seguito dell’istruttoria tecnico-amministrativa effettuata dal GSE.
Un calcolo che Roberto Moneta, Amministratore Delegato di GSE, intervenuto al Forum organizzato da QualEnergia, giudica complesso, tanto che gli incentivi del Conto Termico sono sempre al di sotto delle detrazioni fiscali e bisognerebbe pensare ad una semplificazione sull’esperienza pregressa.
Esistono anche dei vantaggi. Innanzitutto il Conto Termico, al contrario dell’Ecobonus, non ha scadenza e offre maggiore stabilità a chi decide di realizzare gli interventi. Una volta ottenuti gli incentivi, il rimborso avviene in cinque anni anzichè in dieci, quindi il recupero dell’investimento sostenuto è più veloce. Sono inoltre previste procedure semplificate per chi sceglie gli elementi presenti nel Catalogo degli apparecchi domestici prequalificati per la produzione di energia termica, istituito e aggiornato periodicamente dal GSE.
Conto Termico, i dati del GSE
Di recente il GSE ha aggiornato il contatore del Conto Termico, che monitora l’andamento degli incentivi impegnati.
Dal 2012 fino ad oggi sono pervenute circa 147 mila richieste di incentivi, alle quali corrisponde un ammontare di incentivi impegnati di 430 milioni di euro. Nel 2018, l’impegno di spesa per gli interventi realizzati da imprese e privati ammonta a 146 milioni, quindi ben al di sotto del limite di 700 milioni di euro disponibili. Per gli interventi delle Pubbliche Amministrazioni, l’impegno di spesa per il 2018 ammonta a 29 milioni di euro. Anche in questo caso le richieste sono molto più basse rispetto alla disponibilità di 200 milioni di euro.
Secondo le rilevazioni del GSE, nel 2019 l’impegno di spesa per gli interventi di imprese e privati sarà pari a 22 milioni di euro, quello per la Pubblica Amministrazione ammonterà a 38 milioni di euro. Anche il prossimo anno, quindi, gli incentivi erogati saranno decisamente inferiori a quelli disponibili.
Ecobonus
I dati dell’Ecobonus sono più incoraggianti. Il Cresme per il 2018 ha stimato un ammontare di investimenti per interventi di riqualificazione energetica pari a 3,5 miliardi di euro, con una leggera riduzione rispetto al 2017, dovuta probabilmente alla riduzione degli incentivi relativi ad alcuni interventi.
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Gli incentivi dell’Ecobonus variano dal 50%-65% per le singole unità immobiliari al 75% per i condomìni (85% se gli interventi di riqualificazione energetica sono abbinati alla messa in sicurezza antisismica.
Occorre poi trasmettere all’ENEA, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, attraverso il sito internet www.acs.enea.it, ottenendo ricevuta informatica, l’attestato di prestazione (o qualificazione) energetica e la scheda informativa. Una procedura che sembra meno articolata.
Articolo tratto da EDILPORTALE